Ci sono voluti oltre sette anni ma alla fine il momento è giunto: Fallout 4 è uscito e da qualche mese milioni di appassionati sono tornati ad esplorare il mondo post-nucleare di Bethesda. Un'eredità pesante, un grande fardello da sostenere per un titolo che sulle spalle ha il duro compito di riaffermare la famosa serie su next-gen.
"Fallout 4 è il grande ritorno che tutti aspettavamo: il suo sapiente mix di action e RPG convince e vince."
Fallout 4 cambia ambientazione ma non contesto: da New Orleans l'attenzione si sposta ora alla Boston dell'anno 2280, nella regione del futuro Commonwealth.
Le continue divergenze politico-militari tra USA e Cina hanno causato una guerra atomica con conseguenze devastanti per il mondo intero. I pochi sopravvissuti rimasti si sono rifugiati nei cosiddetti Vault, dei grandi rifugi sotterranei allestiti in risposta a questa emergenza. Svegliatosi da un'ibernazione durata per ben duecento anni, il protagonista di Fallout 4 inizierà la sua avventura partendo dal Vault 111. L'assoluta necessità di cercare nuove risorse per la propria sopravvivenza sarà il principale motivo per cui il giocatore dovrà esplorare il mondo in superficie entrando in contatto con terribili mutanti e con una società radicalmente cambiata, basata sull'anarchia ed estremamente losca.
Servendosi di un incipit narrativo non originalissimo ma comunque funzionale, il vasto e stratificato mondo di gioco propone un altissimo numero di side quest che allungano la già ottima durata della main quest (circa 50 ore). Il titolo Bethesda si serve delle caratteristiche peculiari del brand rielaborando le meccaniche action RPG che hanno reso grandi i predecessori: torna infatti lo shooting, ora più corposo con l'integrazione di diverse armi, e viene introdotta per la prima volta una componente gestionale tramite cui gestire degli avamposti cittadini. Per quanto ricco e interessante, quest'ultimo sistema è forse quello che risente più di tutti di una certa macchinosità di fondo. L'estensione generosa ma non grandissima della mappa è poi un punto spesso a sfavore per via della difficoltà mal bilanciata delle aree che la compongono.